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Se ci seguite da un po’ – o anche no – saprete bene che le professioni che orbitano nella grande galassia del marketing sono spesso perseguitate da falsi miti e convinzioni. Se non vi siete persi l’appuntamento con Giorgia, (se ve lo siete persi potete trovarlo qui) vi sarete fatti sicuramente un’idea.

Anche Tiziana (per noi di DEEPARTWEB “La Tizi”) lo sa bene, soprattutto quando qualcuno le dice “Ma che ci vorrà mai a fare questo logo un po’ più grande?” oppure “Ma non era meglio farlo su Canva?”, provocando qualche eritema, un po’ di nausea e ti tanto in tanto un esaurimento nervoso. 

Per fortuna poi torna sempre a casa dai suoi amati gattini, ritornando la Tizi di sempre, e noi come al solito andiamo oltre queste convinzioni popolari. 

Come per noi non esiste il social media manager, allo stesso modo non esiste nemmeno il grafico. Non perché ci sia un problema con queste qualifiche, anzi, ma perché nella realtà dei fatti sono molto di più, proprio come la Tizi per noi.

La Tizi è la nostra Art Director & Graphic Designer e oggi insieme a lei vogliamo parlare di qualcosa di importantissimo, a nostro dire tra i più importanti nel mondo del marketing, che spesso viene trascurato. Quello dei processi creativi, dell’approccio a nuovi lavori e progetti, dei momenti di ispirazione creativa, tra successi e possibili difficoltà.

Elaborare un processo creativo è molto più complesso di scegliere dei font e abbinarci dei colori o delle foto.

Odiamo il concetto di ispirazione come processo passivo, come se fosse un’illuminazione trascendentale che arriva dall’alto. Quando ci si scontra con chi ha questa convinzione parecchio limitante del concetto di ispirazione, Tiziana – come ci raccontò una volta – si fa accompagnare da una visione che Calvino presentava così:

«Sono piuttosto diffidente con questo imperativo della creatività. Io credo che per prima cosa ci vogliono delle basi di esattezza, metodo, concretezza, senso della realtà. E soltanto su una certa solidità prosaica che può nascere una creatività: la fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane. Se no, rimane come una cosa informe, come una marmellata, su cui non si può costruire niente».

E noi siamo molto d’accordo con Calvino, perché il processo che descrive è un po’ il nostro modus operandi. Per questo ogni nostro lavoro non è solo frutto di estro creativo o ispirazione (nel senso becero che spesso si ha del termine), ma molto di più.
Metodo, concretezza, realismo e… creatività, per l’appunto. 

Queste basi nascono da un allenamento giornaliero alla curiosità, al rendere le cose di tutti giorni motivo di ispirazione. 

Guardare quello che gli altri danno per scontato passando dalla texture di una foglia alla bellezza dei progetti dei grandi. Selezionando e facendo proprio quello che più si avvicina alla nostra visione.” (la Tizi)

Anche in questa fase delicata entra in gioco quella “contaminazione” di idee che tanto amiamo, uno dei valori (realmente) fondanti di DEEPARTWEB.

Ognuno di noi ha le sue competenze, il suo background accademico e lavorativo, eppure nella maggior parte dei casi le “figate”, i progetti ben riusciti, un lavoro ben fatto, vengono fuori quando tutte le nostre menti si uniscono, in uno dei nostri numerosi briefing (e caffé) che ci accompagnano nel lavoro di tutti i giorni.

L’aspetto grafico e visivo non è sconnesso dall’aspetto testuale, così come non è sconnesso dall’aspetto commerciale, di business. Tutto quanto è collegato e – più che in altri posti – a noi piace considerare tutti questi aspetti interdipendenti tra loro. Nessuno di noi può farcela senza l’altro, e di questo siamo ancora più convinti quando la Tizi va in ferie. 

In DEEPARTWEB siamo sempre andati oltre l’apparenza delle cose, abbiamo sempre evitato le cose “troppo facili”. 

Solo dalla sfida arrivano le cose veramente belle, le soddisfazioni, la voglia di dare sempre di più al nostro lavoro, al nostro team e ai nostri clienti.

Da qui infatti riusciamo a vedere la concreta possibilità di entrare dentro a un progetto e abbinare gli obiettivi e i valori di un cliente a un universo di riferimento visivo che rappresenti, colpisca e ispiri l’audience a cui ci rivolgiamo.

Ci piace vederlo un po’ come un gioco di equilibrismo.

Proprio così, un gioco di equilibrismo tra ciò che è nostro e ciò che si deve comunicare all’esterno, senza spostare troppo il peso da una parte o dall’altra. Altrimenti…la caduta è dietro l’angolo.

Probabilmente non smetteranno mai di chiedermi loghi più grandi o di fare qualcosa su Canva per velocizzare, ma non mi conoscete ancora, non mi avrete mai!”. (la Tizi)

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