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Correva l’anno 1997… J.K. Rowling pubblicava il primo libro di Harry Potter, i notiziari annunciavano la morte di Lady Diana, le radio suonavano “Barbie Girl”… e nasceva Netflix.

Un fedele compagno in periodi critici come la quarantena, ma anche nella vita quotidiana, quando torniamo dall’università o dal lavoro o anche per una serata in totale relax con amici e familiari. Nella buona e nella cattiva sorte, insomma.
Spesso conosce i nostri gusti meglio di noi, grazie ad un potente algoritmo in grado di apprendere le nostre preferenze a partire dalle nostre scelte.
Padre del binge watching, è stato addirittura coniato un nuovo detto in suo nome “Netflix & Chill”, per indicare proprio l’atto del relax che si prova nel vedere una serie tv sul proprio divano o letto.

Irriverente, innovativo, fa parlare di sé, un vero fenomeno di marketing, dai social network alle piazze di grandi città.

Non c’è modo migliore per descrivere la grande storia di quella che oggi vanta il titolo di una delle più grandi piattaforme streaming al mondo.

Oggi vogliamo non solo raccontare la storia di Netflix, ma anche dimostrare come sia diventato un brand coi fiocchi dal punto di vista del marketing ed esplorare tutte le aree presidiate con la sua comunicazione moderna e distintiva.

Ma prima, vi raccontiamo una storia.

Sommario

La nascita di Netflix

Tutto è iniziato da una multa ad un certo californiano di nome Reed Hastings per aver restituito in ritardo il film Apollo 13 e per questo costretto a pagare 40 dollari di penale. 

Così Hastings, con la collaborazione di Marc Randolph – collega ingegnere informatico – decise di lanciare un sistema di noleggio video online attraverso la sottoscrizione di un abbonamento mensile senza limiti. 

Il servizio era assolutamente innovativo e inclusivo per quegli anni, un po’ come una biblioteca online, solo con i DVD. Netflix, infatti, già dal ‘97 consentiva – con l’abbonamento mensile – di scegliere dei titoli di film in DVD da ricevere per posta, i quali venivano spediti agli “utenti” che poi li restituivano per ricevere il DVD successivo sempre nel corso dello stesso mese.

Nel 2007 Netflix ha esteso il suo business anche allo streaming video e nel 2013 si è aperto anche al mondo della produzione con la sua prima serie originale: House Of Cards.

Nell’ottobre del 2015 approda finalmente anche in Italia, dove nel 2023 si conferma leader di mercato con una quota del 30%.

Non mancano nemmeno le controversie, come dimostra la diffusione dell’hashtag #cancelnetflix intorno a maggio 2023, con l’invito a cancellare la sottoscrizione degli abbonamenti Netflix a seguito della recente politica per limitare la condivisione degli account e della cancellazione di troppe serie TV nel corso del tempo.
Nonostante il disagio palesato dagli utenti, sembra proprio che gli stessi non riescano a fare a meno di Netflix, al punto che le limitazioni imposte dalla nuova politica (invece di disincentivare la sottoscrizione) hanno fatto guadagnare alla regina dello streaming ben 5,9 di nuovi abbonamenti tra aprile e giugno, contro ogni previsione degli analisti.

Netflix in questi anni ha accumulato un successo dietro l’altro, confermandosi un vero e proprio fenomeno e case study anche dal punto di vista del marketing, un caso brillante di branding e marketing vincente, online e offline. 

Un esempio di evoluzione del business model e di marketing omnicanale con un unico obiettivo: l’entertainment.

Netflix, infatti, è profondamente votato all’intrattenimento e ne fa la sua Mission aziendale. Non a caso il loro sito recitaL’obiettivo di Netflix è intrattenere il mondo. Non importa cosa ti piace o dove vivi”, dimostrando allo stesso tempo alcuni dei principali punti di forza del brand: profilazione eccellente delle preferenze, rappresentatività delle differenze e capillarità dei contenuti. 

Ma vediamo insieme tutte le branche e le pratiche di marketing presidiate da Netflix.

Marketing digitale e Real time marketing

Sui social network Netflix è in grado di fare real time marketing in modo eccellente, sfruttando gli hot topic per generare engagement all’interno dei suoi canali, spingere alla condivisione di contenuti divertenti e strapparci sempre un sorriso, con meme dedicati o lo sfruttamento di trend virali.

Fonte: Profilo Instagram di Netflix Italia

A livello di strategia digitale, Netflix si dimostra vincente anche per il forte hype che è in grado di creare dietro ad ogni novità, con la giusta dose di teasing per generare una sana impazienza, che spinge tutti ad aspettare in un mondo dove – ormai – si è sempre meno propensi a farlo. 

Una volta usciti, film e serie tv diventano subito fonte di meme e post ad alto tasso di engagement. Perché? Per un tone of voice giovanile, ottimi ganci a livello di copywriting e una profonda conoscenza del target di riferimento all’interno dei social. 

Geo-Targeting e Cross Promotion

Netflix è un esempio di forte personalizzazione dei contenuti anche grazie all’ottimo sistema di geo-targeting, pubblicando post e contenuti in lingue differenti che variano a seconda del paese e del pubblico a cui si rivolgono, come può essere nel caso dell’Italia per tutti i contenuti ad oggetto serie come Suburra ad esempio, e puntando anche sulla cross-promotion, diffondendo lo stesso contenuto su più piattaforme social per puntare al numero di utenti più alto possibile.

Sound Marketing

Sapevate che bastano solo 0,146 secondi per reagire ad un determinato suono

Netflix questo lo sa bene e non a caso è diventato anche un grande esempio di marketing sonoro, una sottobranca del marketing sensoriale che fa leva sulle percezioni uditive per attirare i consumatori.
Nessuno di noi, infatti, dimenticherebbe mai l’iconico “Tudum” quando apriamo quella homepage rossa e nera, altro aspetto differenziante del brand e – ovviamente – sempre ben comunicato attraverso i principali social media.

A dimostrazione della forza del brand logo, uno spot di Netflix recita il claim “Quando una grande storia sta per cominciare, lo senti”, infatti l’iconico e inconfondibile Tudum accompagna l’inizio di ogni serie TV, film o documentario, un elemento della brand identity che funge anche da “sveglia”, indicatore, per far comprendere allo spettatore che sta iniziando il suo spettacolo preferito. 

Nei casi più comuni, nel finale degli spot televisivi il sound logo viene presentato insieme al logo aziendale, per rafforzarne immagine e identità e allo stesso tempo favorire il ricordo e la riconoscibilità del brand nei consumatori, un’ulteriore leva di marketing davvero potente, se ben sfruttata. Grazie all’immediatezza del suono rispetto ad altri mezzi di comunicazione, infatti, possiamo aumentare il potenziale comunicativo di un brand e migliorare complessivamente la brand experience e la loyalty da parte dei consumatori.

Marketing Offline e OOH

L’intrattenimento non si limita agli schermi o ai social, con le sue campagne, infatti, Netflix arriva anche nelle principali città del mondo per dare un’altra grande lezione di marketing: lo user generated content.

Questa, ad esempio, è stata la campagna dedicata all’uscita della terza stagione di Lupin, una delle migliori di sempre, dove Netflix ha “rubato” i gioielli dai cartelloni di grandi Brand di lusso, intrattenendo le strade di Parigi durante uno degli eventi mondiali più importanti: la Paris Fashion Week. 


Così, tra campagne geniali e Fake Out Of Home (se non sai cos’è, leggi il nostro articolo) Netflix, infatti, ci tiene compagnia con le sue serie tv anche tra le pensiline degli autobus o grandi piazze, coinvolgendo gli spettatori al di fuori dagli schermi e spingendo a condividere contenuti ad oggetto proprio le sue campagne e/o installazioni, regalando un momento di marketing esperienziale unico e indimenticabile.

DAWero, DAWero indimenticabile.

Ci vediamo al prossimo DAWero!

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