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Molto più di una piccola città ligure, molto più di una semplice competizione musicale. Da oltre 70 anni il Festival di Sanremo è un’istituzione all’insegna della musica (leggera) e dell’italianità. È tradizione, evoluzione, attesa. 

In questo articolo parleremo di come il Festival è cambiato negli anni, concentrandoci su alcuni aspetti centrali quali l’omnicanalità e la gamification, ma senza dimenticare tutti gli aspetti connessi al mondo del marketing, come Beppe Vessicchio, il Fantasanremo, le iniziative di responsabilità sociale e beneficenza, gli spot pubblicitari, le partnership, le sponsorship e le collaborazioni.

Sommario

Sanremo, le origini

Qui saremo abbastanza brevi, ma prima di cominciare è doveroso compiere un veloce excursus storico.

La prima edizione del Festival di Sanremo è andata in onda nel 1951 presso il Casinò Sanremo, che lo ospitò fino al 1976. Con gli anni ‘60 ha anche avuto inizio la cosiddetta “Era Bongiorno”, ispirata all’omonimo conduttore che, più di tutti, ha calcato la scena del Festival, rimanendo ancora oggi inciso nel cuore e nella mente degli italiani. Questi sono gli anni dell’esordio di colossi come Mina, Adriano Celentano, Bobby Solo e di cantautori come Gino Paoli, artisti intramontabili che cantiamo ancora oggi. 

Il resto è storia. 

Sanremo negli ultimi anni

Sanremo ha accolto tutte le ultime tendenze in ambito marketing, oscillando sempre tra critiche e appassionati fedeli, tra gaffe e iniziative iconiche. Ancora: dalla pubblicità tradizionale è diventato un vero e proprio fenomeno digitale e social con un record nella creazione dei contenuti nel 2022 e lo sbarco su Tik Tok, conquistando anche gli utenti più scettici: la Generazione Zeta. 

Per rimanere su Tik Tok, proprio qualche giorno fa è apparso sui nostri schermi, dal canale ufficiale del Festival, un video di Amadeus in perfetto stile boomer per dare agli utenti il benvenuto, che ha tenuto tutti incollati allo schermo grazie a una “goffaggine” tanto carina quanto – probabilmente – studiata. 

Dal punto di vista pubblicitario, poi, non sono passati inosservati gli otto spot realizzati per pubblicizzare il Festival. Ogni spot è una tappa italiana, una maratona in compagnia di Amadeus e Morandi da Napoli a Sanremo, un modo semplice quanto efficace per creare hype e contemporaneamente celebrare al meglio le bellezze d’Italia. 

Lato brand, il real time marketing è letteralmente esploso. Dalle leghe di Fantasanremo di brand come Pandora, Lavazza e Philadelphia, la soluzione perfetta per un maggiore engagement e attachment dei clienti, ai meme sui social, al live twitting e tanto altro. 

Profilo Instagram Philadelphia Italia

Tutto questo dimostra la necessità avvertita negli ultimi anni di far sì che i brand vengano percepiti in modo più umano e più vicini ai clienti/utenti, ma anche la capacità di saper sfruttare l’appeal che un evento come Sanremo continua ad avere sul pubblico e sfruttarlo per la propria strategia di comunicazione, online e offline.

A conferma di un’omnicanalità da manuale, Sanremo è arrivato anche al mondo dei podcast. Infatti, sarà presente al Festival “Muschio Selvaggio”, con Fedez e Luis Sal che condurranno e proporranno il format anche in TV esclusivamente in occasione dell’evento – chiamato ironicamente sui social , in particolare su Twitter, “Settimana Santa”.

Insomma, come dice lo stesso canale Tik Tok del festival:

“Le vie di #Sanremo2023 sono infinite. Benvenuti 🌌🔭”

73 means inclusive: 60 anni di musica e 3 generazioni

Non è un caso se il claim di questo Festival è proprio “Sanremo, sempre più vicino” se consideriamo che probabilmente si tratta dell’edizione più inclusiva e con un ampio divario e ventaglio generazionale di sempre.
Per i Boomer non saranno passati inosservati cantanti come Anna Oxa e I Cugini di campagna.
Per i Millennials regnano indiscussi Giorgia, un ritorno che porta alla mente tante “Gocce di Memoria”, ma anche gli Articolo 31, di nuovo sul palco proprio per la “Gente che spera”, e il duo Paola e Chiara. Insomma, “Vamos a bailar!”, questo tra tutti è forse il ritorno più inaspettato e sorprendente.
Ma anche la Generazione Zeta porta sul palco validissimi rappresentanti, come gIANMARIA e Rosa Chemical, in questi giorni – tra l’altro – al centro di numerose polemiche sulla sessualità fluida.

Sponsorships, influencer, social, Beppe Vessicchio

Il 2023 si presenta come l’anno in cui la lista degli sponsor sembra non finire mai. Da Poltronesofà a Sephora, per passare a Durex e VeraLab. Se consideriamo solamente gli ultimi due, è facile comprendere il crescente successo del Festival, due grandi casi di successo del marketing e del social media marketing in particolar modo. 

A rendere ancor più palese l’evoluzione digitale del Festival è la presenza, durante la prima e l’ultima serata, di un personaggio come Chiara Ferragni, una delle madri dell’Influencer Marketing per antonomasia, nonché imprenditrice, designer e trend setter. Non mancano nemmeno le iniziative di beneficenza, solidarietà e impegno sociale, e in questo caso è proprio Chiara Ferragni a far sorridere, la quale ha deciso di devolvere l’intero compenso di Sanremo all’associazione D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza). 

Anche quella dell’attivismo e del supporto di iniziative sociali, ambientali o politiche – non a caso – è una delle più recenti tendenze in ambito marketing, sconfinando nel brand activism, nell’etica di impresa e nella CSR.

Al fianco di Chiara, invece, gli storici Amadeus e Gianni Morandi, anche loro delle vere e proprie icone e istituzioni del Festival, un’estensione dell’anima di Sanremo. 
Amadeus, per la cronaca, è diventato un fenomeno social a sé, dal momento che – proprio grazie a Chiara – ha aperto il suo profilo Instagram personale in diretta raggiungendo più di 500 mila follower in pochi minuti e ottenendo – addirittura – la spunta blu che i creator tanto bramano.

Un tasto dolente che già potete immaginare: l’assenza di Beppe Vessicchio. Ci stiamo ancora riprendendo, ma il nostro direttore d’orchestra preferito ha trovato un partner perfetto per essere presente, almeno sugli schermi dei nostri telefonini: Amazon Music.

Il direttore, infatti, sta collaborando con la piattaforma grazie al format “Italian Do Hits Better”, in cui intervista personalmente gli artisti in gara. Lui stesso in un’intervista ha spiegato: «A Sanremo non ci sarò ma c’è una parte di me in tutti i cantanti».

“Italians DO HITS better” – Amazon Music

Gamification e spirito di squadra: Fantasanremo

Ciliegina sulla torta, non poteva mancare anche l’iniziativa di Gamification, uno tra i marketing trend più recenti e che sempre più brand stanno implementando nelle loro strategie.

Il Fantasanremo è nato quasi per caso in un bar, dove un gruppo di ragazzi appassionati del Festival nonché addetti ai lavori nel mondo dello spettacolo hanno dato vita ad un vero e proprio fenomeno di marketing. Oggi ha raggiunto quasi 2 milioni di squadre iscritte.

Beh, niente male!

Il nome Fantasanremo ricorda il Fantacalcio, entrambi basati sulla possibilità di comprare alcuni giocatori a partire da un budget fisso – 100 baudi, in onore del grande conduttore Pippo Baudo – per creare la propria squadra del cuore. Il Fantasanremo, però, sta creando un vero e proprio movimento a sé, grazie alla creazione delle leghe e delle tantissime squadre che consente anche a brand, persone e istituzioni di salire sul palco e gareggiare con la squadra del cuore insieme a migliaia di appassionati.

Anche noi di DEEPARTWEB abbiamo ceduto al fascino del Fantasanremo e abbiamo creato la nostra prima Lega!

Per il resto, ci vediamo davanti la TV, o sui social, o su Amazon Music, al televoto… insomma, ci vediamo dove volete per Sanremo. Tanto è omnicanale!

DAW_fantasanremo
DAW – dashboard
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