Quando si parla di automazione, metaverso e intelligenza artificiale si crea quel meccanismo di polarizzazione per cui è come se il mondo si spaccasse in due fazioni: gli entusiasti e gli indifferenti.
Tra opportunità e paura, l’intelligenza artificiale sta cambiando progressivamente il panorama mondiale sotto più punti di vista: dal marketing, all’assistenza clienti, alla scuola e ancora al campo linguistico, abbattendo definitivamente le barriere imposte da differenze nella lingua e nella cultura dei Paesi. Ma sicuramente c’è tanto altro che ancora ignoriamo.
Oggi ti parliamo di uno strumento in particolare, di quello che è LO STRUMENTO, almeno per i non addetti ai lavori: Chat GPT. Quali sono le possibili implicazioni di Chat GPT dal punto di vista del marketing e – più nello specifico – della content creation? Scopriamolo insieme!
Sommario
- Cos’è Chat GPT?
- Perché Chat GPT è geniale già a partire dalla homepage
- Ma quindi, cosa si può fare realmente con ChatGPT?
- Tre regole da seguire per costruire il prompt perfetto
Cos’è Chat GPT?
Acronimo di “Chat Generative Pre-trained Transformer”, si tratta di un potente motore di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI sul modello chatbot, un software in grado di simulare conversazioni e alcuni comportamenti umani.
Ed è proprio questa la grande novità: sviluppare un’intelligenza artificiale all’interno di una chat che viene utilizzata quotidianamente da tutti noi. Un’applicazione che è letteralmente esplosa in mano agli sviluppatori: rilasciata soltanto a novembre, nel dicembre 2022 conta già oltre il milione di utenti. A gennaio Chat GPT fa il record, con 100 milioni di utenti iscritti.
Chat GPT, infatti, è sviluppato secondo un modello di machine learning e si esprime attraverso elementi di testo, tabelle, numeri e codici di programmazione, alla pari – se non addirittura meglio – di un essere umano. L’utente può interagire e inviare richieste attraverso dei prompt, ovvero delle domande scritte in formula di compito da svolgere.
La potenza del machine learning alla base di questa intelligenza artificiale è tale che, nonostante al momento del primo lancio fosse solo in lingua inglese, lo strumento ha già imparato a parlare in modo fluente e completo praticamente tutte le lingue del mondo. Non stupisce che uno dei fondatori di OpenAI sia proprio un certo Elon Musk a questo punto, no?
Sono tante le potenzialità, ma anche tanti i dubbi e le preoccupazioni dietro questo nuovissimo software. Se pensi di non saperne poi così tanto continua a leggere l’articolo!
Il genio di Chat GPT già a partire dalla homepage
Proprio mentre scriviamo questo articolo, ci troviamo sulla homepage di OpenAI ad aspettare che ci faccia loggare (entrare).
Già dalla semplice homepage si può riconoscere il genio di marketer e developer che, in questo caso, hanno pensato persino a un modo davvero intelligente per compensare il “fastidio” di non riuscire ad accedere subito al sito causa overload. Un disguido che sicuramente verrà risolto presto grazie all’ingresso di Microsoft come partner del progetto OpenAI.
Breve inciso: Microsoft sta mettendo a punto una fusione tra il suo motore di ricerca “Bing” – risaputamente più indietro del suo principale competitor Google – e una tecnologia simile a Chat GPT, per abbracciare questa nuova forma di comunicazione attraverso l’intelligenza artificiale, basandosi perlopiù su chat e scrittura di testi con tanto di citazione delle fonti per verificare la provenienza delle informazioni.
Tornando a noi: il genio dell’usability della HP sta nel fatto di risolvere il problema legato al sovraccarico di accessi, intrattenendo l’utente e, allo stesso tempo, spiegando il funzionamento di Chat GPT. Avete presente il giochino ad ostacoli che vi appare su Google quando siete senza connessione? Ecco, lo stesso principio è stato applicato nella homepage di Chat GPT: il chatbot inizia a farsi delle domande e darsi delle risposte, per farci capire il suo funzionamento.
“Scrivi un pezzo rap sullo stato di ChatGPT”… e l’AI ha iniziato a scriverlo, lì su due piedi. Al secondo refresh, invece, ha voluto puntare sulla letteratura chiedendosi: “Spiega lo stato di ChatGTP nello stile di Shakespeare”. L’ultima è stata sicuramente la più divertente: “Spiega lo stato di ChatGPT come fossi un pirata” e di questa vi lasciamo lo screen:
Ma quindi, cosa si può fare realmente con ChatGPT?
Nonostante il rapidissimo sviluppo, ChatGPT è un mondo in costruzione, in via di potenziamento e sviluppo, con una community attivissima alle spalle.
Le potenzialità e gli ambiti di applicazione sono già fenomenali nonostante l’evidente stadio embrionale della piattaforma e, con un po’ di pazienza, siamo certi che si potranno ottenere davvero risultati straordinari. D’altronde, non è un’emozione essere un po’ come dei “pionieri” nella scoperta di questa nuova tecnologia? E non vale la pena beccarsi anche qualche bug o errore pur di poter dire “Io c’ero”?
Ma non vogliamo lasciarti in sospeso, per cui ecco una progressione di esempi di cosa si può realmente fare con ChatGPT in ambito marketing e comunicazione. Ovviamente parliamo di uno strumento, non di un sostituto. Per cui, come sempre, sarà l’elemento umano, la capacità di essere critici e imprevedibili, a fare la differenza.
- Ottenere informazioni approfondite relativamente a un determinato settore;
- Ottenere informazioni su competitor noti e scovarne di nuovi;
- Intercettare nuovi trend;
- Individuare le principali keyword, frasi correlate e contesti di ricerca;
- Sviluppare contenuti originali;
- Ottimizzare i contenuti dal punto di vista SEO;
- Correggere e tradurre testi;
- Sviluppare contenuti originali ed efficaci per campagne ADS;
- Esplorare nuovi angle e prospettive su cui costruire i propri contenuti;
- Ottenere idee e spunti per dar vita a documenti e presentazioni;
- Trovare la probabile ricetta della Coca Cola (provare per credere!)
Tre regole da seguire per costruire il prompt perfetto
Un’altra cosa che fa la differenza sicuramente è la capacità di creare e dare i comandi giusti a questo strumento. Ecco la nostra top 3 delle regole da seguire per usare al meglio Chat GPT e costruire il prompt perfetto:
1. Essere degli esploratori: così come noi possiamo imparare dai nostri errori e migliorare, anche l’AI può, ma ha bisogno di tempo e qualche input in più. Non fermarti al primo risultato che Chat GPT restituisce: gira la frase, usa parole diverse, stimola lo strumento con sinonimi e nuove richieste di alternative, aggiungendo di volta in volta maggiori dettagli. Solo così potrai ottenere, alla fine, il risultato che stavi cercando.
2. Essere chiari: se vogliamo ricevere delle risposte giuste, dobbiamo porre le domande (prompt) giuste. Un po’ come quando parliamo con una persona nuova per la prima volta, non possiamo pensare che questa riesca a leggere la nostra mente. Dobbiamo essere chiari, utilizzare le giuste parole chiave, essere il più specifici possibile se vogliamo ottenere la risposta sperata. Fornisci dettagli, un valido contesto e chiedi a Chat GPT di immedesimarsi nella situazione che le presenti.
Facciamo un esempio: un conto è chiedere al chatbot di scrivere un articolo sul packaging sostenibile; un conto è chiedere di scrivere un articolo sul packaging sostenibile nel settore cosmetico, scrivendo come se parlasse il responsabile del dipartimento interno di sostenibilità. Nel secondo caso, lasciando il giusto tempo di apprendimento, i risultati saranno strabilianti. Provare per credere.
3. Utilizzare Chat GPT in ottica strategica: questo suggerimento sembra scontato ma non lo è. Il fatto di avere di fronte una tecnologia così avanguardistica, può farci “distrarre” e perdere di vista l’obiettivo.
Soprattutto se usi Chat GPT nell’ambito della tua strategia aziendale, un buon prompt non può ignorare gli aspetti connessi alla tua brand identity, tone of voice e target di riferimento. Tutti i macro-aspetti rilevanti a livello di strategia devono essere chiari dapprima nella nostra testa e poi sui nostri testi. Ma questo vale un po’ per tutto quanto concerne le attività di marketing e comunicazione, da molto tempo prima che nascesse Chat GPT.
A queste tre piccole tips sentiamo anche di suggerire una semplice regola per utilizzarlo in modo ottimale, etico e giusto: pensare a Chat GPT come un supporto valido, non come soluzione alla pigrizia.
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