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QUESTO NON È UN ARTICOLO CHE PARLA DI NUMERI E CODICE!

A scanso di equivoci, specifichiamo, visto che già dal titolo potreste esservi spaventati e aver chiuso la pagina, ma se così non fosse vi invitiamo gentilmente a continuare a leggere.

Oggi proseguiamo il nostro racconto dietro le varie professioni del marketing con Alice, Senior Developer di DEEPARTWEB, che ci racconterà qualche dettaglio in più sul fantastico e contorto mondo della programmazione e dello sviluppo di siti web, smontando anche alcuni falsi miti dietro questa importantissima professione. 

Perché sì, ok, sarà anche un lavoro pieno di stringhe di codici e termini incomprensibili, ma non solo: è il mestiere che, forse più di tutti, segna davvero la nostra esperienza (positiva o negativa) sul web.

Se mai verrete a trovarci in ufficio, molto probabilmente troverete Alice (per noi di DEEPARTWEB “L’Alice”) dietro il suo pc (anzi, i suoi pc) con qualche canzone di Salmo sparata in cuffia, pagine e pagine di numeri davanti a lei e un coloratissimo contenitore di sushi vicino al mouse (solo perché poi le piace regalarci tutti i suoi biscotti della fortuna una volta finito, si intende).

Alice proviene da un mondo ancora più incompreso e spaventoso del web development: L’INFORMATICA.

Una branca che però al dire di Ali è fantastica, perché dà un’infarinatura su tutto, dalla programmazione, alla parte di database e alla “macchina calcolatrice”, in generale. 

Siamo sinceri quando diciamo che la programmazione non è solo una questione di codice, altrimenti la nostra Alice non sarebbe qui con noi a parlarne oggi.

Quando ho finito l’università ho capito cosa mi piaceva veramente di questo mondo. Volevo vedere “a video” ciò che veniva programmato, vedere il risultato grafico di quello che facevo. Non ho mai voluto scrivere semplice codice, ma amavo il fatto che a partire da un codice si potesse poi arrivare ad un risultato finale piacevole, bello (Ali).

E in questo mondo fatto di stringhe di codice e numeri, questo risultato puoi ottenerlo solo se lavori in ambito web, e quindi fondamentalmente con i siti.

Nell’approcciarsi ad un nuovo sito web occorre in primis comprenderne la logica, come ci racconta anche Alice, sia per comprendere le funzionalità che lo stesso sito deve avere, sia per gestire ed unire bene tutte le varie parti in modo sensato.

La prima cosa da fare? Partire con lo scheletro di quello che sarà il sito web.

Per fare questo il secondo step fondamentale è – che è un po’ la cosa che accomuna tutte le nostre professioni – capire di cosa ha bisogno il cliente, cosa vedrà l’utente finale e cercare di rendere il tutto il più funzionale possibile, non solo per l’utente ma anche per chi poi dovrà effettivamente amministrare quel sito. 

Quindi cercare di facilitare e semplificare parti, connessioni e processi il più possibile. E credeteci se vi diciamo che non è per nulla facile.

Dopo web developer il termine che sicuramente fa più paura di tutti è “multi-tasking”.
Quel termine che molti di noi avranno usato una sola volta nella vita: quando hanno scritto il curriculum! E chi nega, mente.

Ecco, è proprio quello che deve essere un web developer nel 2023, multitasking

Occorre pesare le priorità e i vari progetti, valutare tempistiche e procedere a varie velocità nei vari lavori.

E come riesce la nostra Alice?

Cerco di fare un filtraggio iniziale delle cose più semplici per poi lavorare su quelle più impegnative, prioritarie in quel momento o faticose mentalmente. (Ali)

Quello del web developer è un mestiere sfidante che a volte costringe ad “inventare” e “reinventarsi”.  Non c’è un solo modo per ottenere un risultato e a volte servono tanti codicini per raggiungere una cosa che all’apparenza può sembrare di facile realizzazione.

É proprio come la soddisfazione che si ha quando si costruisce qualcosa o si dipinge un quadro. Pennellata dopo pennellata, fai due passi indietro, vedi la complessità del lavoro e sei soddisfatta di quello che hai fatto (Ali).

Quello del web developer è anche un mestiere spesso incompreso, infatti non tutti capiscono che – a volte – per arrivare da A a B c’è una certa complessità, un processo lungo e che a volte occorre programmare anche per molto tempo per arrivare ad un (apparente) piccolo risultato. E purtroppo dall’altra parte sembra tutto facile, ma non è così.

Ricordate i tempi delle medie quando i professori ci davano da risolvere le tanto odiate espressioni? Ecco, immaginate che nella giornata tipo di un web developer, per certi problemi o task, è come se dovessero risolvere continue espressioni e calcoli matematici, per intenderci.

Per concludere con la curiosità più bella sul mondo della programmazione?
É che la programmazione stessa è curiosità, perché ogni richiesta è diversa, ogni cliente è diverso e ogni progetto spinge sempre ad imparare qualcosa di nuovo, nuove tecniche, nuovi linguaggi, nuove metodologie per affrontare il lavoro.

La programmazione non è una scienza esatta. In alcuni casi con lo stesso codice funziona tutto, in altri niente. 

Quindi potremmo anche dire che nonostante i numeroni e le stringhe di codice, anche il web developer è un creativo a tutti gli effetti, nel trovare soluzioni nuove a problemi noti e meno noti, cambiando logiche, convinzioni e paradigmi, se serve. 

In tutto questo la nostra Alice è sempre riuscita benissimo, e per fortuna è nel nostro team anche quando facciamo le escape room per i nostri team building… buona parte degli indizi li trova proprio lei!

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